La distribuzione della ricchezza e la matematica

Negli ambienti di estrema sinistra, tra i radical-chic, sui giornali e in televisione si mostra molto spesso che pochi individui (un numero inferiore alle dieci dita delle due mani) possiedono la stessa ricchezza di miliardi di persone.
E parte la richiesta di ridistribuzione come soluzione ad ogni male.

A coloro che non pensano a contrastare la povertà, ma puntano il dito solo su come è distribuita la ricchezza in una società, voglio mostrare un banale esempio.

Siamo in un paese di mille individui. Tutti lavorano e tutti possiedono una casa di proprietà. Situazione idilliaca, si potrebbe asserire senza ombra di dubbio. Tutti noi vorremmo viverci.
Eppure… spulciando i conti correnti di ogni persona, scopriamo che ognuno dei dieci uomini più facoltosi ha circa un milione di euro e tutti gli altri circa diecimila euro l’uno.
Eccoci ritornati all’inizio del post: si scopre che l’un per cento della popolazione detiene la metà del denaro depositato sui conti correnti aperti nel paese (per l’esattezza il 50,25%) e per molti ciò è indegno.

Eppure l’esempio idilliaco permane: tutti nel paese hanno un lavoro, tutti hanno un tetto e tutti possono guardare con serenità al futuro.

La classe dirigente di un Paese dovrebbe guardare a questa realtà come la meta verso cui dirigersi.

Concludendo

Una sola parola è da rivolgere all’estrema sinistra, ai radical-chic, ai seminatori di discordia, alla carta stampata e ai mass-media in generale:

Vergogna!

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