Introduzione al convegno del 6 Aprile (1/5)

In questo post, come nei prossimi 4, si potranno leggere parole pronunciate durante il convegno

Abbattiamo la Decrescita infelice con un Circolo Virtuoso: Individui, Lavoro, Imprenditori, Infrastrutture”.

Da un’idea della nostra pagina amatoriale “Il Polo degli Individui”, il Tea Party e Rete Liberale l’hanno organizzato sabato pomeriggio 6 Aprile a Torino.

Prima di presentarvi i relatori e gli interventi fissati, una breve introduzione.

Il Professor Antonio Martino disse nel 1988 che sempre, oggi come ieri (per lui oggi era il 1988) “le alternative possono in ultima istanza essere ridotte a due: quella statalista e quella liberale.”

Ma è con le parole che vedete riscritte qui, tratte dal discorso che il Conte di Cavour tenne il 15-04-1851 alla camera dei deputati di Torino, che possiamo vedere l’oggi.

[Queste sono le parole nella slide che il pubblico poteva vedere:

“Gli uni hanno fede nel principio di libertà, nel principio della libera concorrenza, del libero svolgimento dell’uomo morale e intellettuale. Essi credono che colla sempre maggiore attuazione di siffatto principio debba conseguirne un maggiore benessere per tutti, ma in ispecie per le classi meno agiate. Questa è la scuola economica.

Un’altra scuola professa principii assolutamente diversi. Essa crede che le miserie dell’umanità non possano venire sollevate, che la condizione delle classi operaie non possa essere migliorata se non col restringere ognora più l’azione individuale, se non coll’allargare smisuratamente l’azione centrale del governo, nella concentrazione generale delle forze individuali. Questa, o signori è la scuola socialista.”

Parole tratte dal discorso che il Conte di Cavour tenne il 15-04-1851 alla Camera dei Deputati di Torino.]

Se per ciò che noi liberali crediamo:

“fede nel principio di libertà, nel principio della libera concorrenza, del libero svolgimento dell’uomo morale e intellettuale”,

Cavour parla di scuola economica, sottolineo, economica,

dall’altra parte cosa c’è? Forse la mancanza di conoscenza dell’economia.

Ed infatti oggi i campioni dello Statalismo, coloro che credono

“che le miserie dell’umanità non possano venire sollevate”,

che non si può migliorare se non allargando smisuratamente l’azione centrale del governo,

sono i 5 Stelle e purtroppo tengono loro il timone dell’economia dell’attuale governo.

In questo pomeriggio, partendo dalla politica economica dell’attuale governo e dal mondo reale, si parlerà di Lavoro e di Infrastrutture, si ascolteranno idee, commenti e soluzioni.

Abbiamo con noi come relatori:

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